Per imparare a ridurre i costi fissi di un’azienda è necessario fare un passo indietro e capire qual è la differenza tra costi fissi e costi variabili.
In secondo luogo, bisogna valutare quali sono le spese a cui deve far fronte la nostra azienda stilando una vera e propria struttura dei costi.
Costi fissi e costi variabili: le differenze
Nell’ottica di ridurre i costi fissi, è importante fare una distinzione tra quelli che sono i costi fissi e i costi variabili di un’azienda.
Pensa che oggigiorno il 90% delle nuove aziende fallisce nei primi 3 anni di vita proprio perché non è in grado di comprendere quelli che sono i costi fissi e quelli che sono i costi variabili, pertanto non rispettando il business plan iniziale.
Costi fissi
I costi fissi sono quelle spese sempre presenti nel bilancio di un’azienda, indipendentemente dall’andamento della produzione, e anche il loro valore non subisce mai grossi cambiamenti.
Insomma, sia che la produzione della tua azienda sia consistente o di poco conto, i costi fissi sono sempre presenti. Qualche esempio di costo fisso? Le tasse, l’affitto, i cedolini, l’onorario commercialista, gli interessi bancari, la telefonia mobile business, ecc.
Per tutti questi motivi, è chiaro che i costi fissi siano anche piuttosto facili da prevedere.
Costi variabili
I costi variabili invece sono quelli che cambiano in base all’andamento della mole di lavoro e il cui valore non è quasi mai lo stesso. Pensa all’acquisto delle materie prime, alle lavorazioni esternalizzare o ai servizi di professionisti esterni all’azienda. Si tratta di attività legate all’andamento della produzione e quindi anche ai ricavi dell’impresa, per cui più l’azienda fattura, più i costi variabili aumentano (se la produzione è alta, i costi per le materie prime saranno maggiori, giusto?).
Poi esistono costi che possono essere sia fissi che variabili. Pensa all’utenza telefonica di un’azienda: esisteranno delle tariffe fisse, certo, ma possono esserci anche delle spese variabili in base all’utilizzo che se ne fa (un certo mese possono aumentare le chiamate all’estero, per esempio, e il prezzo si alza).
Come ridurre i costi fissi di un’azienda
I costi variabili sono difficili da prevedere, è vero, ma è possibile ridurli utilizzando le giuste strategie che puoi approfondire nella nostra guida dedicata alla riduzione dei costi di produzione.
Il discorso è un po’ diverso per quanto riguarda i costi fissi come tasse, affitti o interessi. Esistono però alcune voci su cui è possibile ridurre i costi fissi aziendali, e due di queste sono la telefonia mobile e l’utenza luce e gas.
Vediamo nel dettaglio come ridurre i costi fissi della telefonia mobile business e delle bollette luce e gas.
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Ridurre i costi fissi sulla telefonia mobile business
Da diverso tempo la telefonia mobile business ha un costo fisso per tutte le telefonate effettuate dall’Italia. Oggi con una qualsiasi tariffa all-inclusive è possibile disporre di tantissimi giga, chiamate e sms illimitati.
La strategia più ovvia per ridurre i costi fissi sulla telefonia mobile dell’azienda è quella di scegliere l’offerta business più conveniente per le esigenze della propria impresa. Per trovare la migliore offerta di telefonia mobile business basta dare un’occhiata alle proposte di tutti gli operatori e trovare quella più adatta ai bisogni dell’azienda e alla sua zona.
Ma attenzione! La telefonia mobile può diventare un costo variabile quando ad esempio si tratta di telefonare all’estero. Se un’azienda ha diversi fornitori o clienti all’estero, il costo della telefonia business aumenta a dismisura. In questi casi è consigliabile trovare una tariffa migliore che possa ridurre la spesa variabile, oppure trasformare il costo variabile in fisso.
Ridurre i costi fissi sulle bollette luce e gas
Un altro costo fisso che è possibile ridurre è quello delle bollette luce e gas ma, anche in questo caso, potrebbero esserci alcune variabili.
A differenza della bolletta del telefono, le spese di luce e gas cambiano ogni mese, in base ai reali consumi (ad esempio in inverno si spende di più in gas per il riscaldamento) e per capire il costo fisso delle utilities della nostra attività economica bisogna fare riferimento alla voce sulla spesa annuale.
Per fare un esempio pratico, un’attività commerciale utilizza più o meno sempre la stessa quantità di energia elettrica in un anno, quindi la spesa sarà quasi sempre la stessa. Al contrario, in un’azienda produttiva i consumi di luce e gas variano in base alla mole di lavoro e diventano quindi dei costi variabili.
Allora come si fa a ridurre i costi fissi sulle utenze luce e gas? In entrambi i casi la soluzione più intelligente è quella di trovare la miglior tariffa per le utenze di luce e gas, soprattutto se si tratta di spese variabili.
L’importante è studiare con attenzione tutte le tariffe presenti sul mercato e soprattutto tutte le compagnie! Anche perché, a partire da luglio 2020, il mercato tutelato sarà eliminato a favore del mercato libero obbligatorio, e sarà ancora più difficile monitorare tutte le offerte luce e gas e trovare una compagnia energetica affidabile al 100%.